La caratteristica peculiare che contraddistingue gli acciai inossidabili è certamente la capacità di resistere in modo ottimale a tutti quei fenomeni di decadimento che chiamiamo comunemente corrosione.

E' doveroso però puntualizzare che sebbene questi acciai abbiamo buone caratteristiche di resistenza ai fenomeni corrosivi è altrettanto vero che, come la maggior parete dei materiali ferrosi, non sono in grado di resistere in qualunque condizione all'aggressione di agenti esterni.

Passività:

Diciamo comunemente che un materiale metallico è in stato di passività quando è in grado termodinamicamente di corrodersi , ma la velocità del processo è talmente limitata da rendere di fatto trascurabili gli effetti della corrosione. Il contrario del termine passività è attività e la definizione è esattamente inversa.

Per soddisfare la condizione di passività è quindi necessaria la formazione di uno strato (o pellicola) passiva che ricopra la superficie, oppure un sottile strato di ossigeno adsorbito. Avremo nel primo caso la passività per ricoprimento e nel secondo una passività per adsorbimento.

Lo strato passivo può essere instaurato su un acciaio inossidabile mediante un processo spontaneo quando l'ambiente è sufficientemente ossidante come ad esempio mediante ossigeno atmosferico (fenomeno di autopassivazione). In altri casi lo stato passivo può essere indotto mediante soluzioni di acido nitrico o per mezzo di una azione di corrente anodica (di norma accompagnati da una soluzione di acido solforico).

La stabilità di questo stato di passaività è quindi la capacità del generico acciaio inossidabile di reggere validamente al processo corrosivo , caratteristica legata alla composizione dell'acciaio inossidabile, legata alla sua struttura cristallina (ferritica, austenitica o martensitica) ed anche alla modalità di messa in opera e alla caratteristica dell'ambiente aggressivo al quale è sottoposto.

In particolare ricordiamo che gli acciai martensitici presentano la minima resistenza alla corrosione allo stato ricotto a causa della precipitazione dei carburi di ferro e di cromo. Le zone attorno ai carburi precipitate vengono identificate come le zone anodiche.

I tipi ferritici ed austenitici sono invece maggiormente resistenti alla corrosione in quanto la struttura cristallina è esente da tensioni interne e da zone anodiche dovute alla precipitazione dei carburi.

L'effetto passiviante è poi accentuato, altre che dal cromo, anche da altri elementi in lega come nichel, molibdeno, titanio, ecc..

Ricordiamo ora i principali tipi di corrosione associati agli acciai inossidabili:

  • Corrosione umida
  • Corrosione generalizzata
  • Corrosione anodica
  • Corrosione interstiziale
  • Corrosione per vaiolatura
  • Corrosione sotto tensione
  • Corrosione per fatica
  • Corrosione per erosione, cavitazione, sfregamento

Ognuno di questi verrà preso in cosiderazione nei prossimi articoli.