Gli acciai inossidabili austenitici hanno una spontanea tendenza ad autopassivare, ovvero formano spontaneamente un film di ossido di cromo dello spessore di qualche η che ne protegge la superficie dagli agenti esterni.
I TEMPI:
Il processo spontaneo di passivazione può richiedere qualche centinaio di ore a seconda dello stress termico subito dall’acciaio. La velocità del processo dipende anche dal rapporto superficie alterata/superficie già passivata, infatti, maggiore è il rapporto, maggiore è il tempo richiesto per portare a termine il processo.
E’ comunque possibile accelerare la passivazione per via chimica. I bagni più comuni di passivazione sono a base di acido nitrico (l’evoluzione “ecologica” di questi bagni sarà a base di acido citrico, ma dovranno lavorare a temperatura più alte).
COLLAUDO:
L'avvenuta passivazione può essere verificata qualitativamente ma non quantitativamente. Ovvero, un pezzo, o risulta passivato, quindi protetto dagli agenti esterni,oppure no. Infatti, una volta che il processo è completato, lo spessore dell’ossido di cromo non varia più nel tempo.
Per verificare la passivazione ci sono due metodi:
- Mediante test chimico con il ferrocianuro (misura la presenza di Fe libero)
- Mediante test elettrico attraverso il potenziometro (la differenza di potenziale di uno strato non passivato è diversa rispetto a quella di uno strato passivato). Questo tipo di indagine è distruttivo, infatti “perfora” lo strato passivo per misurarne il ΔP